Si sentiva un proiettile sparato a filo dell’acqua. Remava con un ritmo forsennato, ma ordinato.
L’adrenalina e l’energia che sprigionava erano a livelli olimpici, anche se lui era solo più che un dilettante.
Davanti vedeva la schiena di Andrea, suo collega alle poste, un tipo che non aveva considerato per molto tempo, se non per quel suo tatuaggio a forma di àncora che gli usciva dalla manica destra e che gli faceva dire: questo è un porco comunista. Continua a leggere →